Le principali fasi della cessione di partecipazioni sociali (quote o azioni) di una società di capitali in Francia

Le principali fasi della cessione di partecipazioni sociali (quote o azioni) di una società di capitali in Francia

 

A seconda delle caratteristiche della società da rilevare, l’acquisto di partecipazioni sociali in Francia può essere un’operazione estremamente semplice o al contrario ricca di elementi di complessità.

 

Non sono poche le liti che nascono contestualmente o successivamente all’atto di cessione delle partecipazioni sociali e che potrebbero essere evitate grazie all’intervento di uno o più avvocati.

 

Come minimo, le parti  dovranno comprendere il senso e la portata delle varie fasi dell’operazione.

 

Esse generalmente sono le seguenti:

I. La lettera d’intenti o lettera of intent (LOI)

II. L’audit o due diligence

III. La promessa di cessione dei titoli

IV. Il contratto di cessione

V. Gli atti societari o corporate successivi all’atto di cessione

 

***

I) La lettera d’intenti o letter of intent (LOI)

 

La prima fase di un’operazione di cessione/acquisto delle partecipazioni sociali (azioni o quote) si concretizza tramite la preparazione di una lettera d’intenti.

Tale documento può contenere diverse obbligazioni e prevedere, ad esempio, che la negoziazione resti confidenziale ed esclusiva per una durata determinata.

La lettera d’intenti potrà essere redatta con o senza l’ausilio di un avvocato ma sarà sempre opportuno comprenderne precisamente il contenuto, in quanto non si tratta di un atto privo di conseguenze.

In particolare, essa potrà contenere delle disposizioni la cui inosservanza implicherà la responsabilità contrattuale della parte inadempiente.

Successivamente alla firma della lettera d’intenti, sarà opportuno far intervenire uno studio legale richiedendo un audit (o due diligence), che potrà essere integrale (riguardare l’integralità degli aspetti giuridici, contabili, ecc.) oppure parziale.

 

II) L’audit o due diligence

 

Un audit permetterà di comprendere il reale valore delle partecipazioni sociali oggetto dell’operazione e di avere informazioni oggettive circa l’attivo ed il passivo della società in vista della conclusione di un atto di garanzia di passivo e di attivo (GAP).

Ad esempio, l’audit avrà l’obiettivo di verificare:

– il rispetto delle disposizioni legali e statutarie da parte della società;

– l’esistenza di eventuali procedure (concorsuali in particolare), azioni, ricorsi, indagini, ingiunzioni, condanne, ecc. riguardanti la società;

– la situazione locativa della società (clausole contratto affitto commerciale);

– eventuali garanzie gravanti l’azienda, i titoli societari, i suoi singoli beni, ecc. );

– la protezione del marchio, dei brevetti, del nome di dominio, ecc.;

– le decisioni e gli atti societari adottati durante gli ultimi tre esercizi;

– lo studio contabile degli ultimi tre esercizi.

Terminato positivamente l’audit, le parti potranno, a seconda dei casi: sia concludere un contratto preparatorio (promessa di cessione  con condizioni sospensive) sia concludere direttamente il contratto definitivo (contratto di cessione delle partecipazioni sociali).

 

III) La promessa di cessione 

 

In alcuni casi, prima della firma del contratto di cessione definitivo, sarà necessario concludere una promessa di cessione, ad esempio:

– per permettere l’offerta d’acquisto ai dipendenti, come previsto in alcuni casi dalla legge Hamon;

– in caso d’incertezze legate al contratto d’affitto commerciale;

– se la cessione è condizionata al controllo preventivo dell’Autorità garante della concorrenza.

La promessa conterrà quindi delle condizioni sospensive e solo nel caso in cui queste si avverino nei termine stabilito, sarà possibile procedere alla conclusione dell’atto definitivo.

 

IV) Il contratto di cessione delle partecipazioni sociali

 

Per procedere alla conclusione del contratto di cessione definitivo, sarà necessario in particolare fare attenzione a :

– il rispetto di eventuali clausole di gradimento o di prelazione, il rispetto della legge Hamon (informazione preventiva ai dipendenti circa la cessione), l’approvazione dei conti/finalizzazione dei documenti contabili, al rispetto dell’obbligo di informazione nei confronti delle parti e se necessario, delle autorità (ad esempio, nei casi di un’attività regolamentata);

– la verifica della visura camerale (Kbis), dell’estratto del registro del commercio circa l’esistenza di garanzie gravanti l’azienda o i suoi beni (état d’endettement), del certificato circa l’esistenza di procedure concorsuali ed al deposito del marchio presso l’INPI.

Sarà  tra l’altro opportuno concludere, contestualmente alla firma dell’atto di cessione, una garanzia d’attivo e di passivo (GAP), la quale potrà presentarsi sotto forma di clausola o di atto separato.

La GAP permetterà all’acquirente di preservarsi da una cattiva stima dei titoli acquistati (a causa del rischio che il passivo reale della società sia superiore a quanto previsto). Essa potrà prevedere:

– delle dichiarazioni del cedente/garante e documenti annessi circa il passivo e l’attivo della società;

– il risarcimento  del beneficiario in caso di dichiarazioni o documenti inesatti o falsi o di passivo non dichiarato (in tal caso la GAP indicherà anche il metodo di calcolo dell’indennità a titolo di risarcimento);

– una garanzia della garanzia: ad esempio una garanzia su beni mobili (privilegio su titoli finanziari) o una garanzia bancaria a prima domanda (GARP).

Finalizzata la cessione, dovranno essere effettuate varie formalità in particolare presso:

– la cancelleria del Tribunale di commercio competente;

– i servi fiscali competenti (pagamento tasse di registro);

– vari istituzioni per le attività regolamentate.

 

 

V) Atti societari ou corporate post acquisition 

 

Concluso il contratto di cessione, sarà opportuno redigere gli atti previsti dalla cessione (corporate post acquisition), tra i quali, a titolo d’esempio:

– modifica dello statuto della società;

– nomina di un nuovo amministratore.

 

Donato SIRIGNANO, avvocato al foro di Parigi

Jonathan DURAND, avvocato al foro di Parigi

 

 

 

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