Audit relativo all’operazione di acquisizione di un’azienda in Francia (fonds de commerce) : aspetti da considerare

Audit relativo all’operazione di acquisizione di un’azienda in Francia (fonds de commerce) : aspetti da considerare

Cessione azienda in Francia

 

Prima dell’acquisto di un’azienda in Francia, l’imprenditore acquirente deve procedere o far procedere a varie valutazioni di tipo legale (in materia societaria, fiscale, di diritto del lavoro, ecc).

Si ricorda che in Francia, sono gli Avvocati ad occuparsi, generalmente, della finalizzazione degli atti di acquisto/cessione di aziende, che non richiedono la forma dell’atto pubblico.

 

 

Prima di iniziare le negoziazioni o procedere ad una “due diligence”, l’imprenditore acquirente deve assicurarsi del fatto che :

 

– Il venditore abbia la capacità e la possibilità (attribuzione del relativo potere) di vendere l’azienda, poiché in    alcuni casi ciò potrebbe essergli vietato, in particolare in caso di divieto di amministrare un’impresa emesso a    titolo di pena complementare (https://www.service-public.fr/professionnels-entreprises/vosdroits/F31194)    oppure non permesso dallo statuto;

 

– Il venditore non sia oggetto di una procedura concorsuale (poiché in tal caso l’impresa da cedere è        inalienabile senza autorizzazione degli organi della procedura fallimentare);

 

– L’azienda non sia gravata da garanzie date a creditori del venditore (sarà dunque necessario procedere alle    opportune verifiche, occorrerà richiedere una visura circa lo stato d’indebitamento presso la Cancelleria del    Tribunale di Commercio competente tramite infogreffe.fr);

Inoltre, l’acquirente/cessionario deve essere a conoscenza delle normative applicabili all’attività dell’impresa poiché in alcuni casi, regolati, essa potrebbe necessitare di autorizzazioni speciali.

 

Lo stesso vale per la struttura che l’acquirente/cessionario intende adottare per l’esercizio della sua attività (statuto concluso sotto la condizione sospensiva dell’iscrizione ad un Ordine, forma societaria imposta per determinate attività, ecc.).

 

Infine, prima d’interessarsi all’attività di “due diligence” in senso streatto, l’acquirente/cessionario dovrà essere consapevole che il trasferimento dell’azienda richiederà un lasso di tempo significativo in presenza dei seguenti elementi:

 

– Termini imposti dalla legge Hamon (informazioni ai dipendenti);

– il diritto di prelazione del Comune;

– il patto di preferenza del locatore inserito nel contratto di locazione commerciale;

– l’autorizzazione preventiva (approvazione, verifica degli atti da parte di un Ordine, ecc.).

 

Una volta considerati tali elementi, l’acquirente/cessionario potrà controllare o far controllare l’azienda.

 

Senza che tali indicazioni siano considerate esaustive, ci appare opportuno, che alcuni aspetti importanti, classificati per categoria (locazione commerciale, dipendenti, elementi materiali e immateriali trasferiti, documenti contabili) dovranno essere analizzati con molta attenzione dal potenziale acquirente.

 

 

1. Aspetti relativi alla locazione commerciale ed all’atto di cessione

 

Particolare attenzione deve essere prestata alle clausole relative all’atto di cessione dell’impresa, in particolare:

 

– patto di preferenza in favore del proprietario delle mura in caso di cessione dell’impresa;

– intervento necessario del proprietario delle mura all’atto di cessione o sua approvazione preventiva alla cessione;

– sorte del deposito cauzionale;

– esistenza di una clausola di responsabilità solidale;

– esistenza di una clausola intuitu personae a beneficio del solo cedente;

– proroga tacita del contratto di locazione commerciale oltre i 12 anni;

– destinazione del contratto di locazione (l’attività autorizzata deve essere coerente con quella che verrà svolta);

– garanzie richieste ai sensi del contratto di locazione (garanzia personale dell’amministratore, cauzione              bancaria a prima richiesta, ecc.);

– accessibilità dei locali;

– articoli relativi al termine del contratto di locazione;

– le spese poste a carico dell’acquirente;

– importo dell’affitto (richiedere le ultime tre quietanze di affitto);

– in generale, l’acquirente/cessionario, futuro locatario, deve inoltre considerare la natura dei sinistri che potrebbero verificarsi (contenimento, amianto, alluvione, ecc.).

 

 

2. Personale e dipendenti

 

Particolare attenzione dovrebbe essere prestata a quanto segue:

 

– registro del personale;

– remunerazione personale;

– durata dell’orario di lavoro;

– clausola di non concorrenza, modifiche contrattuali relative allo smart-working, ecc.;

– dimissioni dei dipendenti, durata e rispetto del preavviso, periodo di prova;

– congedi, pensionamento;

– convenzione collettiva applicabile;

– accordi negoziati con i dipendenti;

– Controlli circa il pagamento dei contributi (URSSAF);

– Rispetto normativa igiene e sicurezza.

 

 

3. Elementi materiali ed immateriali trasferiti

 

Prima di qualsiasi firma, è necessario concordare con precisione con il venditore /cedente gli elementi costituenti l’azienda ceduta.

 

A seconda dell’attività, gli elementi immateriali e materiali avranno una fondamentale importanza:

 

elementi materiali: le attrezzature necessarie all’attività che potranno essere oggetto di una perizia, la cui proprietà dovrà essere verificata, (leasing, leasing finanziario, ecc.);

 

elementi immateriali: in particolare software, brevetti, marchi, sito web, ecc. A volte saranno necessari controlli speciali (contratto di deposito per il software, proprietà e contenzioso su un brevetto, conformità alle normative RGPD del sito Web, ecc.).

 

Tali elementi saranno elencati chiaramente nell’atto di cessione: essi potranno essere esplicitamente inclusi o esclusi.

 

 

4. Studio documenti contabili

 

Questi sono di solito i primi elementi portati all’attenzione dell’acquirente.

 

Per quanto riguarda il bilancio:

 

– Verificare il prezzo di acquisto iniziale (se presente) dell’azienda e dell’attrezzatura;

– Controllare l’importo dei debiti fiscali e previdenziali.

 

Per quanto riguarda il conto di risultato economico:

 

– redditività dell’attività (profitti generati, ecc.);

– spese dei dipendenti;

– oneri esterni, compresi quelli relativi al contratto di locazione commerciale.

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